L’importanza delle lingue nel mondo del lavoro

Il settore lavorativo sia in Italia che nel resto del mondo ha subito uno sviluppo inaspettato. Se un tempo infatti bastava davvero il minimo indispensabile per accedere a determinate professioni o a specifici ruoli,  oggi le skills richieste ad ogni candidato sono molte  di più. Tra questi requisiti si sta facendo fortemente sentire il bisogno di conoscere almeno un’altra lingua al di fuori di quella madre, per facilitare i contatti oltre i confini. Complice di ciò, la globalizzazione,  ovvero la capacità di ogni stato di abbattere i confini geografici e di creare un unico mercato globale, in cui sono favoriti gli scambi di beni e servizi.

Non è quindi più concepibile candidarsi per un ruolo aziendale senza avere una minima conoscenza delle lingue straniere. Bisogna avere padronanza almeno della lingua inglese, se ci si aspetta che un HR consideri valida la nostra presenza in azienda.

La situazione in Italia

Sebbene le esigenze economiche, lavorative e professionali,  siano cambiate e abbiano intrapreso questa strada, sono molte le aziende italiane in cui figure professionali di un certo spicco sono carenti. Si contano infatti moltissime attività in cui, manager, dirigenti e gli stessi fondatori di azienda, non hanno alcuna conoscenza di inglese o francese o tedesco.

Si tratta di un vero e proprio problema, come ha messo in evidenza in un rapporto (Languages for Jobs) la Commissione Europea. Gli studiosi esperti, provenienti da diversi paesi dell’Europa, che hanno stilato questo rapporto, si sono basati su dei dati raccolti. Hanno infatti sottoposto più di cinquecento aziende ad un questionario. Ed è proprio dalle domande sottoposte alla loro attenzione, che è messa la carenza di conoscenze linguistiche, che tendono ad inficiare sulla competitività sui mercati del mondo globalizzato.

Addirittura sembra che a fronte della crisi, le aziende che lottano con le unghie e con i denti, nonché quelle che rispondono bene alle difficoltà economiche, sono proprio ben messe da questo punto di vista. Vantano cioè dalla loro parte un personale altamente competente, che ha molta dimestichezza nell’uso di altre lingue.

Il nocciolo del problema

Qual è il nocciolo del problema? In assenza della giusta padronanza linguistica, le aziende si privano da sole della possibilità di crescere, e di oltrepassare i confini geografici. Questo freno allo sviluppo, si ripercuote negative non solo sulla produzione interna ma anche sulla qualità generalizzata dei propri collaboratori. Dipendenti che pur essendo brillanti nel loro lavoro, hanno delle lacune nella cosa che oggi conta più di altre. La conoscenza di inglese, francese, tedesco e così via.

Parliamo di una importanza vitale che non si esplica solo nella utilità della lingua straniera e nella sua applicabilità istantanea. Quanto piuttosto si parlare del suo incommensurabile valore culturale. Se ad esempio un collaboratore conosce bene l’inglese, e viene preposto ai rapporti con  lo stato di destinazione,  oltre ad accrescere la propria figura e il proprio valore, tende ad approcciarsi ad una nuova realtà culturale. Aspetto questo che migliora, oltre che la trattativa commerciale, anche la propria persona.

L’importanza di iscriversi presso una scuola di lingue

Sulla scorta di quanto detto sinora, non resta altro che accrescere il proprio curriculum e le proprie skills, attivandosi direttamente nell’apprendimento di una nuova lingua. Per fare ciò non serve altro che iscriversi presso un istituto, un ente che elargisce corsi di lingua straniera, conseguendo quella rinomata “certificazione di livello” necessaria per avere più possibilità di assunzione in una qualunque azienda.

Grazie a questi corsi è possibile sviluppare le proprie basilari conoscenze linguistiche scolastiche. Ci si approccia ad un nuovo modo di vivere l’inglese,  o il francese. E al termine del corso ci si ritrova padroni di una nuova lingua e leoni in questa vita ad ostacoli, lavorativamente parlando.

Author: pamela

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