Cosa sono le ossidoriduzioni?

Può capitare che i metalli modifichino la loro struttura e subiscano un processo che prende il nome di ossidoriduzioni.

Nella maggior parte dei casi tale reazione chimica è data dal contatto con l’aria e gli agenti atmosferici.

Alcuni metalli, soprattutto da esterni sono subordinati alle variazioni climatiche che inevitabilmente, dopo un certo tempo, possono influenzare la loro struttura.

Da un punto di vista tecnico si tratta di una reazione chimica puramente verificabile e di possibile previsione.

A seguire una breve guida su cosa si intende per ossidoriduzioni, significato della terminologia, come avviene il fenomeno, come evitarlo e brevi conclusioni.

 

Cosa significa ossidoriduzioni?

 

Il termine ossidoriduzioni è certamente una terminologia tecnica di cui non tutti conoscono il significato.

Per rendere più agevole la comprensione va detto che le ossidoriduzioni o processo redox non sono altro che alterazioni chimiche da contatto in cui si verificano contemporaneamente due fenomeni il mutamento dell’aspetto dei metalli inteso come colore per cui si possono arrugginire, scurire e quindi perdere di lucentezza, nonché la riduzione dei medesimi in termini di consistenza e robustezza per cui la parola ossido- riduzioni.

Sono due processi contrapposti basati su un incremento e una perdita di elettroni che altera la composizione naturale dei materiali.

Le ossidoriduzioni possono essere scatenate da reagenti o da fenomeni esterni presenti nell’aria che agiscono come reagenti in modo naturale.

Può pertanto essere un processo indotto o non voluto e scatenato dalla cattiva manutenzione e accortezza nella gestione dei materiali.

 

Come avviene l’ossidoriduzione dei metalli

 

Il processo di ossidoriduzione è un meccanismo lento ma progressivo che si verifica quando il materiale è esposto agli agenti atmosferici.

Un esempio per tutto è chiarificatore: si pensi al ferro, spesso impiegato per realizzare elementi esterni, ebbene il contatto del ferro con l’aria scatena un processo chimico per cui le molecole del materiale subiscono un’alterazione che prende il nome di ossidoriduzione che è visibile ad occhio nudo attraverso la trasformazione del colore del ferro, che assume un colore rossastro, esteticamente non bello da vedere, ma tecnicamente tale da inficiare la qualità del materiale.

Si parla di ossidoriduzioni, ma anche riduzione della robustezza del medesimo.

 

Come fare per evitare le ossidoriduzioni

 

Per scongiurare il fenomeno delle ossidoriduzioni è importante impiegare materiali capaci di resistere agli agenti atmosferici e al contatto con l’aria al fine di bloccare il processo chimico di reazione che viene a scaturirsi dal contatto.

Di fronte a questa situazione complessa vengono impiegati trattamenti specifici che aiutano a rendere i materiali più resistenti con materiali pre-trattati o con manutenzioni ordinarie al fine di preservare strutture già in posa in modo da evitare di compromettere l’intero impianto.

Naturalmente, ogni materiale ha una durata variabile ragion per cui è possibile che dopo un tot di anni si renda necessario cambiare il materiale con uno nuovo laddove il trattamento non basti.

Diciamo che l’evoluzione scientifica in merito ha permesso di risolvere in parte il problema dell’ossidoriduzioni con piccoli accorgimenti e limitare i danni di tali reazioni chimiche.

 

Conclusioni

 

L’ossidoriduzione rientra nella categoria dei processi di natura chimica per cui si ha una reazione dei materiali a contatto con gli agenti atmosferici, questa reazione causa un indebolimento dei materiali perché si altera la composizione interna molecolare, nel caso del ferro il fenomeno è reso visibile dalla formazione della ruggine.

Prima che si formi la ruggine possono essere realizzati materiali capaci di resistere alle ossidoriduzione di risultare impermeabili, altresì, laddove il fenomeno chimico si già avviato è necessario eseguire trattamenti per ridurre la reazione chimica è di conseguenza la ruggine, che indebolisce la resistenza materiali e mette a rischio la struttura dei medesimi.

Author: FA

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