Come evacuare in caso di stipsi

Il nostro corpo si libera da ciò che non gli serve, attraverso due modalità principali, ovvero l’eliminazione intestinale e urinaria. Ciò avviene in maniera fisiologicamente complessa e con il coinvolgimento di apparati diversi ma espressioni simili. In entrambi i casi, c’è un riflesso principale che viene attivato, nel fenomeno dell’evacuazione, grazie alla presenza di materiale nel retto. Sono le pareti dell’intestino che rilassandosi, permettono il passaggio delle feci all’ano dove, se la persona decide, vengono espulse. Ma quale frequenza è ritenuta normale? Se una persona va in bagno meno di tre volte alla settimana, si comincia a parlare di stipsi.
La stipsi, una condizione tanto diffusa quanto limitante perchè spesso incide negativamente sulla qualità della vita, si può riassumere come la difficoltà a liberarsi di feci molte volte dure e secche, perché povere di acqua. Tra le possibili cause di questo stato di salute, accompagnato quasi sempre da fastidio o dolore, ci sono condizioni più o meno transitorie come la gravidanza, lo stress, l’assunzione di farmaci, la mobilità limitata o scarsa, ma anche il consumo eccessivo o ridotto di particolari cibi e bevande. Tra i rimedi possibili, più volte usati in maniera sinergica e combinata, ci sono anche le abitudini e i comportamenti che in molti casi possono davvero fare la differenza.

Le abitudini favorevoli

Tra i comportamenti favorevoli all’eliminazione intestinale, c’è quello di stabilire un orario regolare senza evitare lo stimolo ad andare in bagno. Ignorare lo stimolo, perché magari si sta facendo altro, porta le feci a rimanere più a lungo nel colon dove assorbiranno acqua e diventeranno più dure. Tra le buone abitudini, può essere vantaggioso scaldare sul bidet la zona perianale, con acqua tiepida, in modo da rilassare la muscolatura. Potrebbe aiutare anche un lieve massaggio addominale eseguito con oli essenziali di pepe nero, camomilla e menta. Anche la scelta di evacuare in posizione accovacciata, può avere il vantaggio di rilassare i muscoli dell’addome sfruttando l’aiuto della forza di gravità. Un bicchiere d’acqua tiepida al mattino da bere prima di colazione, si può trasformare in una buona abitudine. Tra i comportamenti meno specifici e più legati allo stile di vita, c’è il tentativo di limitare gli stati d’ansia e di tensione perché questi ultimi incidono profondamente sulla regolarità intestinale. L’attività fisica, anche la più semplice come camminare, allontana non solo la stitichezza ma anche le patologie cardiovascolari, aiutando contro lo stress. È molto importante, infine, che le abitudini utili vengano mantenute nel tempo perché è la costanza che permette di riconoscere i propri ritmi fisiologici.

Cibi e bevande contro la stipsi

Prima di parlare di alimenti, è essenziale parlare dell’acqua e della sua importanza. Sono consigliati almeno 8 bicchieri di acqua al giorno, soprattutto se ricchi di sali minerali come magnesio e sodio. Nel caso in cui si assumano molti cibi a base di fibre, il consumo di liquidi in generale dovrebbe aumentare perché le fibre tendono ad indurire le feci. Tra le bevande, possono aiutare i succhi d’arancia e di prugne, mentre tra i cibi è importante aumentare il consumo di frutta e verdura e in particolare di fichi, prugne, verdura cotta e cruda, mandorle, semi di zucca verde. I cereali come la crusca di grano, andrebbero preferiti così come il pane integrale e di segale. Tra gli yogurt, molto vantaggiosi sono quelli con lactobacillus bulgaricus e acidophilus, perché possono aumentare il numero delle evacuazioni durante la settimana. Anche lenticchie e fagioli cosi come le marmellate, in particolare quella di rabarbaro, sono da considerare. Ci sono poi degli alimenti da evitare perché favoriscono la costipazione: sono i cibi particolarmente ricchi di amido come il pane e la pasta. È importante contenere il consumo di riso, cioccolata, patate e carote perché tendono a trattenere liquidi. Anche le carni rosse andrebbero consumate poco perché rendono difficile la digestione e sono da evitare i crostacei e tutte le bevande gassate che gonfiano l’intestino.

L’utilizzo di clisteri, creme e lassativi

Tra gli strumenti terapeutici veri e propri, ci sono gli ammorbidenti delle feci, come la paraffina liquida, e quelli lubrificanti come gli oli minerali. Esistono lassativi specifici per aumentare il volume delle feci, come quelli a base di metilcellulosa, gli agenti osmotici come il tamarindo e la mannite, e i lassativi stimolanti che agiscono sul colon e che richiedono massima attenzione nel dosaggio. Tra i clisteri evacuativi, ovvero preparati di forma liquida che vengono introdotti nell’ano in modalità monouso, ci sono quelli a base di sodio e fosfato che non solo hanno effetto lassativo ma che riducono i fastidi addominali. Infine, ci sono i clismi e i microclismi, a più basso volume di liquido rispetto al clisteri, questi ultimi a base di glicerolo e altri rimedi naturali come la camomilla, capaci di muovere le feci e di ammorbidirle favorendo la loro eliminazione.

Author: Eleonora

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